tradimenti
La sala pose
di seattle21
30.01.2021 |
14.414 |
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"Tutti fecero i complimenti a Simona per gli stuzzichini da lei preparati e le porsero una birra da bere..."
Voglio raccontarvi una storia accaduta qualche mese fa e che ancora non riesco a metabolizzare completamente, anche se, da un po', sono più consapevole che, prima o poi, sarebbe successo.
Comincio con il farmi conoscere, dicendovi che sono un uomo sposato con Simona (nome di fantasia) da ormai 20 anni. Ci siamo conosciuti a scuola ed abbiamo fatto tutte le nostre prime esperienze, praticamente solo tra noi due.
Ho sempre fatto credere a mia moglie di aver avuto almeno due rapporti completi prima di lei, mentre, in realtà, volevo solo per darmi delle arie; lei, invece, non aveva mai baciato nessuno prima di me.
Quindi, iniziando la nostra storia da adolescenti, lei 15 io 17 anni, abbiamo fatto i primi passi nel petting e via via sempre più spinto, sino a farla venire con la bocca e lei a masturbarmi con venuta compresa.
Dopo un lungo fidanzamento, siamo arrivati alle nozze, con lei ancora vergine.
Mi va di descrivere mia moglie per rendere più esaustivo il mio racconto.
Ella, da giovane, era già abbastanza esuberante, molto più spigliata e solare di me, anche se con qualche chilo di troppo, nonostante il suo viso, davvero molto bello, non la rendeva la ragazza più desiderata di tutta la comitiva.
Io, abbastanza carino, con un fisico perfetto, sono stato praticamente trascinato dentro la nostra storia: lei mi ha scelto ed a me ha fatto comodo.
I nostri anni di matrimonio sono trascorsi tranquilli; non abbiamo mai fatto i fuochi di artificio a letto, tranne la prima settimana dopo il matrimonio (c'era da recuperare parecchio arretrato).
Le nostre scopate sono sempre state caratterizzate dalla normalità: io sopra, lei sotto, qualche rara volta la pecorina e, solo pochissime volte, un pompino. Quest'ultimo, addirittura, solo una volta si completò con una sborrata in bocca, che lei non volle più ripetere.
Io sono rimasto un uomo in forma, di bell’aspetto, lei ha perso i chili di troppo e non si risparmia nessuna cura estetica, tanto che è diventata una figa incredibile che tutti mi invidiano.
Fortunatamente abbiamo avuto modo di avere successo nel nostro lavoro ed oggi viviamo una situazione economica piuttosto agiata, che ci ha permesso di mandare il nostro unico figlio, ormai universitario, a studiare in una importante università privata all’estero.
Da più di un anno, viviamo nuovamente a casa da soli; abbiamo parecchio tempo per poterci dedicare ai nostri hobby, lei frequenta l’estetista continuamente (massaggi, unghie, trucco, ceretta, pulizia del viso ecc…) ed un corso di yoga tre volte la settimana.
Io esco in moto con i miei amici ed ho potuto approfondire l'hobby della fotografia. Proprio a seguito di questo hobby, con alcuni amici abbiamo deciso di creare una sala pose, visto che avevamo la piacevole abitudine di scattarne a qualche modella e le location discrete erano sempre più difficili da reperire.
Tutte le nostre mogli (siamo un gruppo di sei uomini sposati) non hanno accolto, fin da subito, con favore la nostra iniziativa, ritenendo che ci stavamo creando una "garconnière" privata, da usare con le modelle che via via ritraevamo.
Effettivamente la nostra sala pose aveva diversi set, tra cui uno dove era presente un bel letto matrimoniale, uno spogliatoio attrezzato per il trucco ed uno splendido bagno fornito di un'ampia doccia con vetri trasparenti, da adibire, eventualmente, anch'essa a set fotografico.
Una sera dopo aver completato i lavori nella nostra sala pose, per far apparire il nostro investimento semplicemente di interesse fotografico, eravamo tutti riuniti a cena, e un mio amico propose di dedicare una giornata, nella sala pose, alle nostre mogli, che sarebbero state come le nostre muse. La proposta venne accolta da tutte con grande entusiasmo; stavamo organizzando una giornata da vivere insieme tra amici e, nello stesso tempo, stavamo ottenendo l’approvazione sulla nostra sala pose, anche da quelle che potevano apparire più riottose al progetto.
Ci siamo dati appuntamento, per l'intera giornata, compreso pranzo a buffet, per il sabato successivo.
Già dopo un paio di giorni, due mogli di amici, diedero forfait, accampando il pretesto di non sentirsi in forma per un set fotografico.
La cosa era abbastanza prevedibile; infatti entrambe sono intelligenti e brillanti, ma non decisamente in forma.
Dopo altri due giorni, altre due mogli scrissero, nel nostro gruppo what's app, che non potevano partecipare adducendo, una problemi di lavoro, l’altra per quelli di salute.
Le scuse non si rivelarono veritiere; tutti quanti, anche se nessuno lo ha confessato, abbiamo avuto la netta impressione che volessero evitare il confronto fotografico con Simona, mia moglie e Valentina, le più in forma del gruppo.
Giunse il fatidico sabato mattina e tutti quanti, con macchine fotografiche al collo, ci presentammo nella sala pose.
Mia moglie, al contrario delle altre, aveva atteso quella giornata con grande cura e dedizione; si era preparata per bene durante una settimana intensissima dall’estetista; aveva scelto con cura cosa indossare: un tailleur grigio giacca e gonna sopra il ginocchio, con sotto un intimo acquistato per l’occasione; non aveva voluto mostrarmelo per non privarmi della sorpresa e, per finire, calze da indossare con un reggicalze in pizzo.
Io arrivai insieme a lei all’appuntamento; erano già tutti là, tranne Giacomo e sua moglie Valentina. Ci accomodammo dentro, tutti fecero i complimenti a Simona, che era davvero splendida e sexy nello stesso tempo.
Dopo qualche minuto, mentre completavamo la sala con le luci, per i primi scatti, arrivò Giacomo, ma senza sua moglie Valentina, informandoci che anche lei aveva dato forfait, all’ultimo momento.
Simona apparve, in un primo momento, infastidita dal fatto di essere stata abbandonata da tutte le sue amiche; tutte, infatti, avevano avuto paura di presentarsi insieme a lei, sul set fotografico, ma poi, sicuramente, pensò:
tutti i ragazzi sono venuti, adesso non mi resta che farle ingelosire; tutti porteranno a casa le foto di Simona, la più sexy.
Anche io rimasi perplesso; tutti i miei amici erano lì per scattare foto solo con mia moglie che, è vero che era la più bella, di cui andavo fiero, ma ero pure geloso.
Con Simona pronta a scattare, iniziammo nel set dove era posizionato uno sgabello piuttosto alto, con fondale bianco, in perfetto contrasto con il tailleur grigio indossato da mia moglie.
Lei appariva completamente a suo agio; profondeva, di volta in volta, uno sguardo a ciascun fotografo ed i miei amici si comportavano con lei, come se si trattasse di una modella reale e non dell’amica di comitiva da sempre.
Fecero parecchi scatti; era venuta in risalto tutta la sua esuberanza; si vedeva chiaramente che le piaceva essere al centro dell’attenzione.
I miei amici facevano a gara per ricevere lo sguardo in camera, così da ottenere l'immagine migliore.
In questa gara finalizzata alla sua attenzione, io rimasi indietro, forse perché non voleva mostrare molta attenzione per me, suo marito, forse perché era lusingata dalle attenzioni dei miei amici, sta di fatto che, quasi non mi vedeva. Giacomo, dopo alcuni minuti, le chiese di salire sullo sgabello ed accavallare le gambe; così facendo, si vide solo allora che mia moglie non indossava calze classiche, bensì agganciate ad apposito reggicalze.
Filippo, il più intraprendente dei miei amici, le disse:
“Simona ti sei messa in tiro per questa esibizione?” lei sorrise senza rispondere, ma era chiarissimo che le piaceva essere al centro dell'interesse di tutti; tutti gli sguardi ed i clic delle macchine fotografiche raccontavano quanto i miei amici stessero apprezzando la modella.
Sempre Filippo, che ormai aveva rotto il ghiaccio, aggiunse:
“Dai, Simona, muoviti un po', magari facci vedere meglio il tuo decolté, apri un po' quella giacca.”
Lei, questa volta, cercò il mio sguardo, per essere difesa o, forse, per ottenere la mia approvazione.
Io, forse stupidamente, per non fare la figura del bacchettone davanti ai miei amici, dissi:
”Ma sì... magari apri solo un po' la giacca”.
Lei, non so se sorpresa, mi rispose:
“Sotto ho solo il reggiseno, non indosso una camicetta”.
Filippo intervenne:
“Ma dai... che sarà mai... non devi togliere la giacca, devi solo aprirla un po' ”. Io non seppi controbattere, rimasi nel mio silenzio.
Lei allora aprì i bottoni della giacca e cominciò a giocare, per mostrare il suo decolté.
Mia moglie è una terza abbondante, con due tette perfette che, per fortuna, stanno su benissimo: sembra una ragazzina di 20 anni.
Tutti i miei amici sanno benissimo tutto questo; hanno avuto tempo e modo di ammirarla, anche se sotto la camicetta.
Lei, dopo un attimo di apparente imbarazzo, rientrò nella parte della modella super apprezzata; prese a muoversi con grande disinvoltura e mostrava sempre qualcosa in più.
I clic delle macchine fotografiche dei miei amici erano continui ed insistenti; stavano saturando le schede di memoria; io, invece, non ero riuscito a scattare gran che.
Lei, man mano, sfilò la giacca, completamente, restando in reggiseno.
Io non avevo visto l’intimo da lei scelto e, devo dire, che era davvero sexy; non si trattava di un reggiseno comodo, giornaliero, ma, piuttosto, di un pizzo molto elegante, e, nello stesso tempo, parecchio trasparente.
Il suo seno non era nudo, ma era come se lo fosse, anzi anche più eccitante. Lei intervenne e disse:
“Ragazzi queste foto non fatele vedere alle vostre mogli, altrimenti mi etichettano come una poco di buono.”
Filippo le rispose: “Tranquilla sono solo per noi.”
Frase tipica che pronunciamo negli shooting, anche se, a fine sessione, non vediamo l’ora di condividerle con tutti i nostri amici.
Io ero perfettamente cosciente che funziona così; non avrebbero visto l’ora di farle girare nei loro uffici, per vantarsi con i colleghi.
Simona era molto a sua aggio ed avrebbe potuto continuare all’infinito, ma io feci notare che era ora di pranzo ed era opportuno fermarci per la pausa. Furono tutti delusi da questa mia proposta, ma mia moglie, che aveva preparato diversi spuntini per l’occasione, accolse la mia proposta e propose di fermarsi giusto per mettere qualcosa sotto i denti.
Tutti, sebbene a malincuore, smisero di scattare e mia moglie indossò nuovamente la sua giacca, per andare a prendere i vassoi con i vari spuntini da lei preparati. Era riuscita a fermare una situazione che era diventata quasi incandescente; mia moglie si era ricomposta, non la riconoscevo per come si era prestata agli scatti dei miei amici.
Lei era sì una donna gioviale e di compagnia, ma non aveva mai mostrato questo suo lato esibizionista.
Riflettevo: sì, si era riusciti a fermare una sessione fotografica davvero hot, ma i miei amici avevano comunque le foto di mia moglie in un reggiseno che, definirlo trasparente, poteva sembrare un eufemismo; poi lei, aveva assunto atteggiamenti davvero sexy ed ammiccanti; avrebbero mantenuto la promessa di non far vedere a nessuno quelle foto? Avevo seri dubbi, d’altro canto, era troppo forte la tentazione di mostrare agli amici o colleghi il proprio trofeo.
Tutti fecero i complimenti a Simona per gli stuzzichini da lei preparati e le porsero una birra da bere.
Voglio avvertirvi che mia moglie beve la birra, solo accompagnata alla pizza, e nella misura di una lattina da 33 cc., che, comunque, risulta per lei sufficiente a farle perdere un po' di freni inibitori.
Le passarono una bottiglia da 66 cc., ghiacciata, che lei comincio a sorseggiare, nonostante non avesse mangiato quasi nulla.
Con mio stupore, lei la bevve completamente; si vedeva che era già su di giri. Finito lo spuntino, che durò pochi minuti, Filippo tornò all’attacco, e disse: “Simona, hai portato qualche cambio per un altro set? Con il tailleur, abbiamo già fatto un mare di foto?”
Lei rispose: “Ma no... scherzi? Io pensavo di fare solo pochi scatti e, comunque, che fossero state presenti tutte le mie amiche a darmi il cambio e condividere gli scatti”.
Filippo aveva già la risposta pronta, che probabilmente aveva rimuginato
chissà da quando tempo.
“Che dici... potremmo fare un po' di scatti più osé, in intimo, nella location preparata con il letto matrimoniale? Sarebbe la prima volta che la usiamo, potresti avere un bel book da boudoir che oggi va tanto di moda. Tante mogli lo fanno, come regalo per il proprio marito e, comunque lo sai, gli scatti sono solo per noi.”
Mi aspettavo che lei rifiutasse, senza neanche mettere in discussione la proposta: avevamo già esagerato prima della pausa.
Invece mi lascio di stucco; non cercò neanche la mia approvazione, almeno con uno sguardo, rispose semplicemente:
“Va bene, ragazzi, però gli scatti restano solo tra noi, non deve uscire niente da qui dentro”.
A presto inserirò la continuazione di questo racconto Ciao.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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